venerdì 30 dicembre 2016

Roma-Siena, non come ai bei tempi, però…


Ieri sera sono stato al Palazzetto dello sport di Roma per assistere ad una partita di basket del campionato di A2, girone Ovest. Di fronte erano la Virtus Roma e la gloriosa squadra di Siena, la Mens Sana, ora scesa di categoria per le note vicende societarie.
Il match ha espresso un buon basket da parte di entrambe le squadre e ne è venuta fuori quindi una piacevole partita, che ha divertito il numeroso pubblico. In particolare molto buona è stata la prova di Roma che a tratti ha espresso un basket brioso, gradevole e trascinante. Siena invece ha commesso troppi errori, soprattutto ai liberi, ed è stata decisamente poco in partita nel primo quarto, in cui il divario di punti tra le due squadre è poi risultato decisivo ai fini del risultato complessivo.
Il match è infatti iniziato con una progressiva crescita della Virtus Roma che ha aperto presto una forbice di canestri abbastanza importante con la sua avversaria. Le triple di Chessa, i contropiede ben costruiti con facili realizzazioni di Brown e i molti errori di Siena hanno portato ad un parziale di 34-19 alla fine del primo quarto, grazie anche a giocate difficili ma ben riuscite da parte della Virtus.
Dal secondo quarto in poi, la Mens Sana è entrata maggiormente in partita (con qualche errore di troppo di Roma), dando a tratti l’impressione di poter riuscire a ricucire il divario di punti che Roma aveva messo tra sé e la sua avversaria, incoraggiata da qualche tripla di Tavernari e rimbalzo di Mascolo. Ma ogni qual volta Siena si avvicinava, Roma, come è accaduto un po’ in tutta la partita, ha sempre ricacciato indietro con coraggio il suo avversario con belle giocate e qualche proficuo contropiede. Il primo tempo si è dunque chiuso sul 46-35 per la Virtus.
Lo stesso trend del secondo quarto si è ripetuto anche nel terzo, con Siena capace di avvicinarsi molto, anche fino al -3, ma con Roma che ha reagito molto bene verso la fine del periodo, con le ottime giocate da tre di Raffa e Landi e i punti sotto canestro di Brown.


L’ultimo quarto è iniziato ancora con un +10 per Roma ed ha vissuto ancora vicende alterne, con Siena che tentava vanamente di rientrare e Roma che ha tenuto molto bene anche nel finale, con qualche canestro “ammazza-partita” tra gli altri di Sandri.
Il risultato finale ha premiato quindi Roma per 84-75, evidenziando l’ottima prestazione di Brown (27 punti e 6 rimbalzi) ma anche di Chessa (17 punti con 5/9 da tre) e Raffa (15 punti). Siena invece ha avuto come migliori realizzatori i due americani e Tavernari.


Da rilevare infine che un altro elemento determinante ai fini del punteggio finale è stata la sopra accennata imprecisione senese sui tiri liberi: in percentuale appena il 52% di realizzazioni per Siena, contro un molto più onesto 78% per Roma.
Dati statistici che del resto ha colto anche il coach senese Griccioli a fine partita: Siamo stati indecorosi nel primo quarto con un approccio troppo soft alla partita. Troppe volte Roma ha potuto segnare indisturbata dopo lanci lunghi vincenti. Abbiamo sbagliato troppi tiri liberi, perso troppe palle e su una base di partenza del genere riesce poi difficile ribaltare la partita”.
Di tutt’altro tenore le dichiarazioni dell’allenatore romano Corbani: Sono contento per la prestazione della squadra e in particolare di alcuni giocatori (Vedovato, Benetti, Baldasso) che pur non facendo cose clamorose hanno inciso eccome sul match. Siena ha un bel team, giocatori d’esperienza, bravi americani e quindi la partita per noi non poteva essere facile. Siamo fiduciosi per il futuro, anche se ora ci aspettano tante partite da giocare in pochi giorni; il peso degli impegni dovrebbe però essere ripartito più equamente tra tutte le squadre”.


Non sarà quindi stata una Roma – Siena dei tempi della finale scudetto, ma ieri al Palazzetto si è vista una buona e divertente pallacanestro che in definitiva è ciò che il pubblico cerca, possibilmente in abbinamento ad una vittoria della squadra per cui tiene.

lunedì 12 dicembre 2016

Un francobollo per Maestrelli

Lo scorso 2 dicembre è stato emesso un francobollo (a cura del bozzettista Fabio Abbati) da parte delle Poste Italiane, che ricorda Tommaso Maestrelli a 40 anni esatti dalla sua scomparsa.
Tommaso Maestrelli è stato un calciatore, un grande allenatore e una squisita persona e vinse un memorabile scudetto come trainer della Lazio nel campionato 1973-74.
Sul lato umano di Maestrelli c’è da dire che era considerato dai suoi giocatori come un padre, essendo oltre che molto competente anche una persona mite e comprensiva.
In sede di presentazione di questo francobollo, lo hanno ricordato con affetto alcuni campioni d’Italia di quella Lazio, da Martini a capitan Wilson a Felice Pulici, alla presenza del figlio Massimo.
Il francobollo raffigura, sul suo lato sinistro, Tommaso Maestrelli in primo piano sullo sfondo di un campo di calcio e delle relative gradinate (trovate maggiori dettagli e lo stesso francobollo qui).
L’auspicio è che tornino a vincere scudetti in Italia personaggi come lui e squadre come la Lazio di quegli anni (sia pur probabilmente inimitabile), che possano rompere la monotona litanìa Juventus-Milan-Inter.